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L'operatore olistico tra Etica ed Ego

di Mariarosa Di Marco



Trovo interessante e direi necessario dato il tempo storico in cui stiamo vivendo, scrivere due righe sull'Etica che deve avere un buon operatore olistico od operatrice olistica per chi, come me, lo vuole essere con tutto il cuore. Non sono né la prima né l'ultima che ne scrive ma non farà male a nessuno se anche qui vengono spese due parole in più su questo tema.


Etica: fare la cosa giusta

Innanzitutto per Etica qui intendiamo ciò che è bene per l'essere vivente, ciò che è giusto fare o dire o non fare e non dire nei confronti di altri esseri viventi secondo corretti principi.

È davvero importante parlare di Etica di questi tempi in cui sappiamo – grazie ai Social ed ai Mass Media – quanto venga sempre più messo da parte il rispetto per i bambini, i malati, gli anziani, i portatori di handicap, i tossicodipendenti, i gay, insomma per le categorie più fragili, quando “fragili” lo possiamo diventare un po' tutti in qualsiasi momento e in tutti gli ambiti. L'Ego è insinuante e pericoloso ed appartiene a tutti noi.

La violenza dell'Ego ha tante forme ed ogni giorno veniamo a conoscenza di atti violenti perpetrati ai danni di intere popolazioni per motivi economici, oppure sui singoli per motivi familiari a causa di comportamenti deviati dall'uso di sostanze come l'alcol (legale e diffuso) o squilibri mentali o depressione.

Ma la violenza dell'Ego può essere anche invisibile e sottile e diventare manipolazione dialettica per cercare di far muovere i comportamenti dell'altro a nostro favore. Dietro tutto questo c'è un Ego ferito, rivoltoso, grande come una montagna e poca consapevolezza di sé. Inutile poi aggiungere che l'amplificazione dei Mass Media a tutto questo fa si che si inneschi un processo di paura da un lato e di abitudine dall'altro fino a non farci rendere quasi più conto della gravità di certe azioni.

Ecco perché è importante parlare di Etica di questi tempi. Etica basata sul rispetto dell'altro/a di qualunque età, razza, religione, cultura, colore della pelle o condizione fisica e mentale sia, animale, pianta o minerale. Nessuno se ne può lavare le mani perché non ce lo possiamo più permettere e tutti abbiamo il dovere di prendere coscienza dei meccanismi che governano le nostre emozioni poiché di queste si tratta.

Ma cosa c'entra l'operatore olistico in tutto questo? Perchè l'Etica la devono avere i medici, le maestre, gli infermieri... Mi si potrebbe obiettare ed io invece aggiungo che l'Etica è anche dei genitori, degli assistenti sociali, degli educatori, degli operatori olisitici, dei naturopati, degli omeopati, dei cartomanti, dei lettori di rune o di fondi del caffè, degli astrologi, di chiunque. Chiunque abbia una relazione d'aiuto, di sostegno verso un'altra persona che ha bisogno e per un certo periodo di tempo, deve avere una sua Etica umana e professionale. Dentro questa Etica di cui sto parlando ci devono essere valori forti come la libertà, il rispetto, l'ascolto, l'accoglienza e la conoscenza delle emozioni che ci attraversano.


Il potere logora chi non ce l'ha ma anche chi ce l'ha!

Guardate che non è un discorso semplice come sembra. Non basta una vita per capire come rispettare l'altro quando si ha un ruolo di potere. Quel potere che è una responsabilità e bisogna saperlo gestire Eticamente, appunto. Pensiamo ad un genitore che deve educare il proprio figlio dovendogli garantire un ambiente adeguato perché cresca sano, sufficiente amore perché cresca forte, buoni esempi perché abbia riferimenti sani nella vita e mai mettersi in simmetria, giudicare, controllare ed ancor peggio punire. Pensiamo ad una maestra che deve insegnare una materia o giudicare una competenza se sia o no raggiunta e magari per motivi di antipatia non consapevole, sconfina nel pregiudizio o giudizio personale sulla persona dell'allievo colpendolo nei suoi aspetti fragili.

Pensiamo anche a quando nessuno ci sta chiedendo aiuto ma vogliamo dire lo stesso la nostra come genitori, come educatori, come amici o fratelli. Insomma tutto questo è un abuso di potere su chi potere non ne ha.

A volte vediamo nell'altro quello che l'altro non è ancora pronto a vedere ed allora l'Etica ci dice che dobbiamo rispettare i suoi tempi e limitarci a dare quello che l'altro si aspetta e per cui ci ricompenserà, senza andare oltre. Invece andiamo oltre perché qualcosa che non va in vero è anche in noi e cioè l'Ego. Il maledetto e subdolo Ego.


Emozioni sconosciute

Una cosa che dovremmo fare tutti sarebbe quella di curarci di più di ciò che proviamo.

La nostra cultura occidentale, dall'Illuminismo in poi, ha sempre esaltato la Ragione non dando importanza al riconoscimento di emozioni e sentimenti che pure muovono il Mondo da sempre. Il pianto è da “donnicciole” e comunque non va bene piangere o parlare di ciò che si prova. Sin da bambini non sappiamo riconoscere le emozioni che abbiamo e che ci attraversano perché “non va bene”. E diciamolo pure, i nostri figli nati col cellulare e col tablet ancor di più hanno perso la capacità di riconoscere le proprie emozioni staccati dalla realtà vera che non sanno più riconoscere. Ma allora cosa fa un operatore olistico, come può essere bravo e come c'entrano tutti questi concetti.


Cosa fa e chi è l'operatore olistico

Prima di capire come fare bene il nostro lavoro, vediamo cosa fa e chi è l'operatore olistico.

Vi invito a leggere la definizione che ne dà la S.I.A.F. (Società Italiana Armonizzatori Familiari) sul proprio sito web e che fa riferimento anche alla legge 4 del 2013 che dà disposizioni sulle professioni non organizzate.

L'operatore olistico è un facilitatore della salute e dell'evoluzione integrata. Opera con persone sane o con la parte sana delle persone “malate” per ritrovare l'armonia psicofisica attraverso l'uso di tecniche naturali, energetiche, artistiche, culturali, spirituali. Stimola un naturale processo di trasformazione e crescita della consapevolezza di sé. Ma viene poi anche aggiunto: ciò che rende fondamentale la figura dell'Operatore Olistico è la sua consapevolezza personale perseguita costantemente attraverso un percorso personale di ricerca e sperimentazione, e della situazione culturale globale, consapevole altresì dell’importanza del lavoro sulla coscienza umana per orientare l’attuale stato della società verso una direzione positiva e sostenibile. Un’impegno personale e sociale... Gli operatori olistici hanno orientato il loro modo di vivere verso molteplici aspetti della realtà il cui dominatore comune è la consapevolezza e il benessere di sé stessi, degli altri e del mondo a loro circostante...


Consapevolezza uguale rispetto

Da queste poche righe si evince quindi fra le indicazioni condivise, che la consapevolezza è importante anche per capire fin dove l'operatore olisitico può muoversi quando si tratta di avere per le mani l'intimità, l'individualità di una persona che in un certo momento della sua vita sta chiedendo un sostegno al professionista ed è fragile. E' molto importante il rispetto di questa fragilità e di quanto ci viene affidato e mai e poi mai si dovrà tradire la fiducia riposta, pena l'abbandono del trattamento ed il fallimento che ricadrà su tutta la categoria. A volte ci sono colleghi che non capiscono come mai un cliente se n'è andato e non torna incolpandolo di incapacità quando la responsabilità invece – ricordiamoci - è sempre dell'operatore.

L'operatore olistico o il naturopata o il floriterapeuta, o colui che fa trattamenti di riequilibrio energetico di vario genere (reiki, lo shaztu, i massaggi, la riflessologia, le tecniche shamaniche ecc ecc) se professionalmente ed umanamente serio, dovrà periodicamente fare su di sé lavoro di ricerca personale per far sì che la sua attività olistica funzioni. La cosi detta formazione che vale per tanti altri professionisti, ha valore anche per chi esercita la professionalità olistica. Soltanto colui o colei che sa e si mette in discussione e troverà il suo equilibrio ed il suo benessere nello stare al mondo sarà un bravo operatore olistico e cioè un operatore che riuscirà ad aiutare davvero l'altro.


Saper ascoltare ed accogliere

Un altro concetto assolutamente importante è quello del saper ascoltare per saper riconoscere l'altro ed il suo disagio. Saper ascoltare non significa stare zitti mentre qualcuno ci parla ma cogliere le emozioni dell'altro e riconoscere il suo disagio. Accogliere il disagio dell'altro non è semplice perché occorre essere ben in contatto con le proprie emozioni, è un gesto di amore e darà fiducia al nostro interlocutore che non si sentirà giudicato od aggredito nel suo punto debole, ecco perché è importante il Non giudizio, la sospensione del giudizio (concetto che per noi occidentali nasce con Husserl in ambito filosofico e con C.Rogers in ambito psicologico - e verrà impiegato con forza nella pedagogia degli anni '70 ma lo ritroviamo naturalmente nelle religioni e filosofie orientali più antiche). Qualche volta per l'operatore non consapevole, è talmente evidente lo sbaglio dell'altro che diventa direttivo ed aggressivo rovinando così il rapporto di fiducia. Ancora una volta l'Etica ci impone il rispetto del disagio di chi ci è venuto a chiedere un sostegno. La fiducia è la base per il successo di un trattamento olisitico, di un riequilibrio energetico o di una buona relazione umana. Molto utile per chi lavora con gli altri è la formazione sull'ascolto attivo (C. Rogers) proprio come strumento fondamentale per il successo nelle relazioni.


Lasciare libertà di scelta e chiarezza condivisa

Un'ultima riflessione riguarda la necessità di una informazione chiara da parte del professionista sui trattamenti e sul proprio ruolo di operatore del benessere che è diverso da quello medico o psicologico. Chiarezza anche sui tempi dei trattamenti in modo da poter lasciare la libertà di scelta all'altro che come noi è individuo dotato di libero arbitrio. Il rispetto di chi è l'altro e della sua completa libertà di scegliere se continuare a venire o meno da noi o da altri è indispensabile per la riuscita dei percorsi e dei trattamenti.


Ciò che viene fatto davvero col cuore, con passione, con un buon equilibrio interiore, con preparazione e professionalità prima o poi paga… da ambo le parti.

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