Un atto fondante, segue la nascita di una moneta simbolica che chiamiamo Kirone. Questa moneta rende fluidi i bisogni, possibile la collaborazione, operativi gli aiuti.
Una sociosofia degli intenti reciproci.
L’animazione della sostanza che contiene queste possibilità, ha bisogno di una cornice che inquadri il simbolo nella sua oggettivazione e ne restituisca i tratti iconici.
Kirone riecheggia il nome di un famoso “teriantropo”. Un essere metà uomo e metà cavallo, appartenente alla generazione degli Dei olimpici, dotato della sapienza che gli derivava dall’essere figlio di Cronos e di Filira, figlia di Oceano.
Kirone è un immortale, amico degli uomini e benevolo con loro, “trasmettitore” di consapevolezza nel vasto universo della mimesis o delle apparenze nascoste, maestro di eroi e di Apollo.
Ferito per neglizia da una freccia avvelenata di Ercole, suo carissimo amico, ebbe a soffrirne tormenti insanabili che svaporavano tutte le meraviglie del tempo infinito. Essere Dio ed essere sofferente per sempre fino a concepire la finitudine della condizione umana come risposta al suo dolore immutabile.
Far cessare per ricominciare, cedere per placare, svuotare per riempire, sintonizzandosi con l’idea inversa che tutto si crea e niente si distrugge. Cedere controllo e definire l’accettazione allargando le maglie del possibile.
Accompagniamo lo spirito di sacrificio verso l’indistinto, assumiamo la forza del Centauro e viviamo la nostra vita come polline nei prati in fiore.
Rimprendiamoci l’essenza dell’esserci.
Antonio Tola
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